Il diabete mellito gestazionale (GDM) è caratterizzato da una intolleranza al glucosio di entità variabile, che inizia o viene diagnosticata per la prima volta in gravidanza e, nella maggior parte dei casi, si risolve non molto tempo dopo il parto. È necessario documentare la risoluzione della condizione dopo il parto, poiché vengono erroneamente diagnosticate come affette da GDM numerose donne in gravidanza con diabete di tipo 2 non diagnosticato in precedenza.
E’ noto dalla letteratura, come doone con diagnosi di GDM abbiano un rischio un rischio aumentato di sviluppare diabete mellito di tipo 2 (definito con un test da carico di glucosio o con glicemia plasmatica a digiuno) almeno 6 settimane dopo la fine della gravidanza.
Negli ultimi anni c’è stata una crescita notevole di questa patologia in tutto il mondo, probabilmente a causa dell’aumento d’incidenza dell’obesità e della riduzione dell’attività fisica, entrambi fattori di rischio per la patologia.
Raccomandazioni:
Al primo appuntamento in gravidanza, a tutte le donne che non riportano determinazioni precedenti, va richiesta la determinazione della glicemia plasmatica per identificare le donne con diabete preesistente alla gravidanza. Sono definite affette da diabete preesistente alla gravidanza le donne con valori di glicemia plasmatica a digiuno 126 mg/dl (7,0 mmol/l), di glicemia plasmatica random 200 mg/dl (11,1 mmol/l), di HbA1c (standardizzata ed eseguita entro le 12 settimane) 6,5%. Indipendentemente dalla modalità utilizzata, è necessario che risultati superiori alla norma siano confermati in un secondo prelievo.
Nelle donne con gravidanza fisiologica è raccomandato lo screening per il diabete gestazionale, eseguito utilizzando fattori di rischio definiti.
A 16-18 settimane di età gestazionale, alle donne con almeno una delle seguenti condizioni:
- diabete gestazionale in una gravidanza precedente;
- indice di massa corporea pre-gravidico (BMI) > 30
- riscontro, precedentemente o all’inizio della gravidanza, di valori glicemici compresi tra 100 e 125 mg/dl (5.6-6.9 mmol/mol)
deve essere eseguita una curva da carico con 75 g di glucosio (OGTT 75 g) e un ulteriore OGTT 75 g a 28 settimane di età gestazionale, se la prima determinazione è risultata normale.
Sono definite affette da diabete gestazionale le donne con uno o più valori di glicemia plasmatica superiori alle soglie riportate nella tabella 1.
A 24-28 settimane di età gestazionale, alle donne con almeno una delle seguenti condizioni:
- età > 35 anni
- indice di massa corporea pre-gravidico >25
- microsomia fetale in una gravidanza precedente (>4.5 kg)
- diabete gestazionale in una gravidanza precedente
- anamnesi familiare politica per diabete (parente di primo grado con diabete di tipo 2)
- etnia proveniente da aree ad alta prevalenza di diabete (asia meridionale, caraibi, medio oriente)
deve essere eseguita una OGTT 75 g.
Sono definite affette da diabete gestazionale le donne con uno o più valori di glicemia plasmatica superiori alle soglie riportate nella tabella 1.
Per lo screening del diabete gestazionale non devono essere utilizzati: glicemia plasmatica a digiuno, glicemia random, minicurva, glicosuria, OGTT 100 g.
E’ importante che la donna affetta da diabete gestazionale sappia che:
- nella maggior parte dei casi, il diabete gestazione viene tenuto sotto controllo mediante modifiche dello stile di vita della paziente (dieta e attività fisica)
- se queste strategie non dovessero risultare sufficienti, è necessario assumere insulina (10-20% dei casi)
- se il diabete gestazionale non viene tenuto sotto controllo, può indurre complicazioni sia per la donna che per il nascituro, come la pre-eclampsia e la distocia di spalla.
- le donne con diabete gestazionale hanno un aumentato rischio di sviluppare diabete melato di tipo 2, in particolare nei primi 5 anni dopo il parto.
6 settimane dopo il parto, le donne che hanno sofferto di diabete gestazionale, dovrebbero ripetere una OGTT 75 g.
Spesso il diabete gestazionale non si manifesta con sintomi evidenti. Si deve però fare attenzione ad alcuni possibili segnali:
- aumento della sete
- aumento della quantità di urina prodotta
- perdita di peso nonostante aumento della fame
- infezioni frequenti (per esempio cistiti, candidosi eccetera)
- disturbi alla vista.
COMPLICANZE MATERNE E FETALI:
Il Diabete Gestazionale è una condizione asintomatica che aumenta il rischio di complicanzematerno-fetali anche gravi sia a breve che a lungo termine. Le complicanze neonatali sono la sindrome da Distress Respiratorio, la macrosomia, la distocia di spalla, l’ipoglicemia, la iperbilirubinemia, la policitemia e la ipocalcemia. Per macrosomia si intende un neonato con peso alla nascita > 4 Kg o > al 90° percentile rispetto all’epoca gestazionale. La macrosomia secondaria al diabete è caratterizzata da una circonferenza addominale aumentata, da visceromegalia e da una circonferenza cranica normale o piccola. Essa è dovuta alle alterazioni metaboliche che si verificano in corso di gravidanza e che modificano sia qualitativamente che quantitativamente il passaggio transplacentare di nutrienti con conseguente iperinsulinismo fetale. L ’ipoglicemia neonatale può esserne quindi la conseguenza in quanto , con la recisione del cordone ombelicale, viene meno l’apporto nutritivo materno mentre permane seppur in maniera transitoria l’ iperinsulinemia.
Le complicanze del neonato si possono manifestarsi alla nascita ma possono nterferire con le condizioni di salute a lungo termine: i bambini nati macrosomici hanno maggiori probabilità di essere sovrappeso od obesi in adolescenza e sono maggiormente predisposti a sviluppare il diabete di tipo 2.
Le complicanze materne del diabete gestazionale possono essere altrettanto gravi: taglio cesareo, aborto spontaneo, ipertensione gravidica, pielonefrite ed altre infezioni, poliidramnios, il partopretermine, l’ipoglicemia e la chetoacidosi.